La legionella è un’infezione causata dal batterio legionella pneumophila che colpisce l’apparato respiratorio. Si può manifestare in due diverse entità cliniche: “la malattia del legionario” e “la febbre di Pontiac”. Il nome “malattia del legionario” deriva dal fatto che il batterio che ne è causa venne indentificato per la prima volta nel 1977 su un gruppo di partecipanti a un raduno della Legione Americana che contrassero la malattia durante il soggiorno in un hotel di Philadelphia, delle 221 persone contagiate, ben 34 morirono.

La “febbre di Pontiac” è una forma più lieve di legionellosi, si manifesta con sintomi simil-influenzali, come la nausea, febbre, tosse, cefalea, dolore toracico, ma nella maggior parte dei casi i pazienti guariscono senza nessun trattamento specifico. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali, si riscontrano nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi e nei laghi e da questi ambienti esse risalgono a quelli artificiali come le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici, ad esempio i serbatoi, le tubature, le fontane e le piscine.

Il rischio biologico in un ambiente di lavoro nel caso della Legionella si attiva soprattutto in caso di stagnazione e in presenza di incrostazioni e sedimenti. I batteri, inoltre, hanno il massimo sviluppo con una temperatura dell’acqua compresa tra i 25 e i 42°.L’uomo contrae l’infezione inalando acqua contaminata sotto forma di “aerosol” generati da rubinetti, docce, impianti di umidificazione ecc. il contagio può avvenire dunque nei posti pubblici, come in ospedali, alberghi, piscine, luoghi di lavoro, ma anche nelle proprie case. La legionella non si trasmette tuttavia da persona a persona.

Le installazioni che producono acqua nebulizzata, come gli impianti di condizionamento o le reti di ricircolo di acqua calda negli impianti idrico-sanitari, costituiscono siti favorevoli per la diffusione del batterio. Alcuni casi di legionellosi sono stati associati alla presenza di fontane decorative in cui l’acqua viene spruzzata in aria o fatta cadere su una base. Le fontane che funzionano a intermittenza presentano un rischio più elevato di contaminazione. Da prestare attenzione agli impianti di condizionamento dell’aria, come gli umidificatori e i nebulizzatori ma anche ai sistemi idrici di emergenza come le docce di decontaminazione, le stazioni di lavaggio oculare e i sistemi sprinkler antincendio, che possono essere luoghi di proliferazione.

Il Rischio Legionella in ambiente di lavoro è contemplato nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, inoltre, il 7 maggio 2015 sono state approvate in Conferenza Stato-Regioni le Linee guida per il controllo e la prevenzione della legionellosi che intende riunire, aggiornare e integrare tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida.

 

I principali luoghi all’interno dei quali è possibile riscontrare una potenziale esposizione a legionella sono:

  • Ospedali
  • Alberghi
  • Centri sportivi e centri benessere
  • Residenze private
  • Navi
  • Ristoranti
  • Campeggi
  • Siti industriali
  • Centri commerciali

Le principali sorgenti di infezione sono:

  • Stazioni termali
  • Vasche idromassaggio
  • Umidificatori
  • Piscine riabilitative
  • Vasche per il parto in acqua
  • Impianti idrici
  • Torri di raffreddamento

Secondo le linee guida, dunque, ogni struttura sia civile che industriale, nella quale siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi, deve applicare un protocollo di controllo del rischio legionellosi.

Il protocollo comprende:

  1. Valutazione del rischio
  2. Gestione del rischio
  3. Comunicazione del rischio

Le linee guida forniscono elementi di dettaglio, tra cui anche la periodicità massima di revisione del documento, ad esempio:

TIPOLOGIA DI STRUTTURA PERIODICITÀ  VALUTAZIONE RISCHIO
Strutture turistico ricettive Biennale
Stabilimenti termali Annuale
Strutture sanitarie, ospedali, case di riposo ecc. Annuale

In alcuni casi, la potenziale esposizione al rischio legionellosi può avvenire in ambito lavorativo. In questo contesto il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio legionellosi.  La valutazione del rischio deve essere revisionata con frequenza almeno triennale (fanno eccezione le tipologie di strutture sopracitate). L’esposizione professionale al rischio legionellosi può verificarsi in diversi comparti:

  • Operatori sanitari
  • Vigili del fuoco ed altri operatori di soccorso pubblico e della difesa civile
  • Minatori
  • Lavoratori dell’industria automobilistica
  • Personale addetto alle operazioni di manutenzione/pulizia delle torri evaporative e degli impianti di distribuzione/trattamento acqua sanitaria
  • Addetti alle piattaforme di trivellazione
  • Addetti agli impianti di depurazione
  • Addetti alla pulizia i turbine nel settore industriale
  • Giardinieri
  • Personale addetto alla vendita/manutenzione di vasche per idromassaggio
  • Operatori ecologici durante la pulizia delle strade con acqua a pressione
  • Lavoratori delle cave di marmo (operazioni di taglio di marmo con acqua)
  • Addetti alla pulizia negli autolavaggi

 

Per la mancata o incompleta valutazione del rischio biologico legionellosi la sanzione pecuniaria varia dai 25 ai 500 euro (art.7 bis D. Lgs. 267/2000 n. e ss.mm. ii). Se dalla non ottemperanza dell’ordinanza dovuta a negligenza, imprudenza e imperizia, derivano lesioni a persone, si applica l’articolo 590 del Codice penale: “Chiunque cagiona ad altri, per colpa, una lesione personale è punito con la reclusione fino a 3 mesi o con una multa o con la multa fino a euro 309”. Si tenga in considerazione inoltre, che i casi di legionella accertati nelle strutture ricettive vengono registrati in una banca dati europea (ELDSNet) e vengono esclusi dai tour operator nella programmazione delle mete.